Spaghetti al Toma croccante: la ricetta lampo che sta conquistando tutti con quel tocco di mentuccia segreta

In sintesi

  • 👉Nome piatto: Spaghetti al Toma croccante con fave e mentuccia fresca
  • 📍Regione di provenienza: Piemonte
  • 🔥Calorie: 510 kcal per porzione
  • ⏰Tempo: meno di 15 minuti
  • 📏Difficoltà: Facile
  • Bontà: ⭐⭐⭐⭐
  • Benessere: ⭐⭐⭐⭐

Ci sono ricette capaci di evocare la primavera anche nel pieno dell’inverno: gli Spaghetti al Toma croccante con fave e mentuccia fresca sono uno di quei piatti che sanno di rinascita, di prati piemontesi e di sottobosco, ma riescono anche a mettere il turbo alla fame in meno di 15 minuti. L’abbinamento tra formaggi nobili come la Toma, croccantezze rustiche come le nocciole e la freschezza inaspettata della mentuccia fa miracoli non solo sul palato, ma anche sull’umore di chi li assaggia.

Il Piemonte a ogni boccone: perché scegliere la Toma

La Toma piemontese non è solo un formaggio, è quasi una piccola istituzione culinaria. Conosciuta dai pastori fin dal Medioevo, celebrata nelle feste di paese, la Toma deve il suo fascino alla consistenza burrosa e al profumo lattico di alta montagna (Ministero delle Politiche Agricole, “Atlante dei prodotti tipici”). In questa ricetta la scegliamo rigorosamente semistagionata, così che possa essere grattugiata al punto giusto e sciogliersi in una crema setosa, capace di fasciarsi agli spaghetti come una carezza.

Non bisogna dimenticare che secondo una ricerca condotta dall’Osservatorio del Gusto italiano (2019), il 71% dei consumatori riconosce nella toma un sapore “intensamente famigliare”, capace di predisporre alla convivialità tutta la tavola. Una scelta, quindi, che non è solo di gusto, ma anche di cultura e memoria.

Ricetta sprint: gusto e rapidità in pochi minuti

Lo so, il tempo è sempre tiranno. Ma chi ha detto che si deve rinunciare all’eccellenza? Questa ricetta ha una marcia in più: prepararla prende lo stesso tempo di una storia Instagram, ma il risultato resta memorabile per ore. Gli spaghetti si fanno abbracciare da una cascata di Toma grattugiata, nocciole tostate e fave freschissime. Il tocco fresco della mentuccia, a fine cottura, fa tutto il resto, portando quell’aroma balsamico che ricorda un picnic nelle valli del Biellese.

Un piatto che, secondo i numeri ISTAT (2023), riflette anche la nuova ricerca di “benessere senza rinunce”: il 34% degli italiani negli ultimi cinque anni ha scelto pasti a basso impatto calorico ( qui ci attestiamo sulle 510 kcal per porzione), pur senza rinunciare alla goduria vera.

La scienza della croccantezza, ovvero la poesia delle nocciole

Non è solo un vezzo: tostare le nocciole e aggiungerle a questo piatto risponde a un’esigenza antica, quasi atavica, di rincorrere la “texturalità” (Università di Parma, Dipartimento di Scienze degli Alimenti). Le nocciole Piemonte IGP sono più di un dettaglio: tostando appena, rilasciano oli essenziali e croccantezza irresistibile, e la loro nota burrosa ma pungente dà profondità al piatto, evitando che la cremosità della toma monopolizzi la scena.

E poi, parliamoci chiaro: la biodiversità del Piemonte si esprime già in questa semplice manciata di ingredienti, senza incredibili complicazioni. Le fave, spesso sottovalutate, sono invece un portento di proteine vegetali e micronutrienti preziosi come ferro e magnesio. Abbinata a un piatto relativamente magro come questo, la loro presenza conferma la golosa astuzia di chi, ai fornelli, sa concedersi alla ricchezza senza perdere di vista la leggerezza.

Il dettaglio che innamora: mentuccia, il profumo di casa

A primo impatto può sembrare un vezzo, quasi una concessione “alla romana” più che piemontese: e invece la mentuccia selvatica compare storicamente anche nelle erbe utilizzate nelle valli per accompagnare formaggi freschi o burrosi (Slow Food, 2022). Una spolverata di foglioline verdi, strappate rigorosamente a mano, e il sapore del piatto cambia: il grasso della toma viene alleggerito, la nota terrea delle fave si esalta, la pasta acquista quel quid aromatico che porta dritti dal salotto alla natura.

Piccolo segreto: aggiungere la mentuccia fuori dal fuoco, senza cuocerla, per mantenerne integre le proprietà balsamiche e gli oli essenziali. Un modo in più per prendersi cura, anche, di chi assaggia.

I trucchi da chef: la mantecatura, l’acqua di cottura e la scelta dell’olio

Gli spaghetti non vanno semplicemente scolati e conditi: serve la giusta mantecatura. Versa la Toma grattugiata in padella e aggiungi poca acqua di cottura bollente (l’amido presente aiuta a creare una crema irresistibile). Solo così tutti gli aromi vengono abbracciati dalla pasta senza spezzarsi. Hai usato un olio extravergine di oliva di alta qualità? Bene, lascialo a crudo per un tocco finale, liberando i suoi profumi di erba e nocciola.

Chiudendo gli occhi, basta un morso per sentirsi sulle colline, con quel mix trasversale tra senso di casa e desiderio di scoperta che solo le ricette intelligenti e genuine riescono a regalare.

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